Il connettivo, per gioco di parole, è un collettivo d'arte composto da giovani artisti sempre connessi con la propria sensibilità e con quello che accade all'interno della società. Si presenta come un gruppo dalle forme espressive eterogenee e una spiccata sensibilità artistica, che condivide periodi di vita trascorsi nella città di Milano. Il tema che ha scelto di proporre come stimolo per la loro ricerca è il tessuto, pensato in tutte le sue declinazioni: tessuto sociale, tessuto connettivo, tessuto come intreccio dei rapporti umani o come fili che si trasformano in curve orbitali.
ilconnettivoarte@gmail.com
Connessione. Gli esseri umani sono connessi fra loro da una fitta rete di intrecci. Incontri in cui le identità collidono, si intersecano, si uniscono per poi separarsi.
Così come sono connessi alla realtà naturale, dalla terra all’universo.
Intrecci di orbite, la linea diventa segno del percorso verso cui tendiamo, attrazioni che determinano attitudini, sogni, scelte, esperienze.
Così come sono fatti di atomi e molecole indissolubilmente legati da una forza invisibile ma concretissima. La materia di cui siamo costituiti, che crea il nostro corpo, che permette il nostro movimento e le nostre trasformazioni è la stessa in tutto il mondo e in tutto l’universo.
Graphic artist milanese, frequenta e si forma in Pittura all’Accademia di Brera, specializzandosi in Fotografia analogica e digitale e Grafica presso il CFP Bauer.
Lavora come fotografa e graphic designer freelance. Le è stata assegnata la cattedra delle materie artistiche presso Istituti Ser di San Giuliano Milanese.
In questa serie di opere, l'illustratore Antonio Santoro ha deciso di rielaborare il tema del Tessuto, inteso come Tessuto Sociale. L'artista declina il tema nella sua accezione di limitazione nella libertà delle donne, il tessuto sociale che censura e accieca, che si maschera da rispetto delle tradizioni, e che arriva a imprigionare chi cerca di opporvisi.
Antonio Santoro è nato nel 1988 a Manfredonia (FG), nel 2013 si trasferisce a Milano, dove consegue la laurea in Teorie e Tecnologie della Comunicazione presso l'Università di Milano Bicocca, approfondendo in seguito i suoi studi nel campo del Graphic Design. Per lui, l'illustrazione va oltre la mera estetica, rappresentando un potente mezzo di comunicazione. Attraverso la sperimentazione e la fusione di tecniche diverse, dà vita a soggetti dal sapore onirico, arricchito da influenze Sci-fi che ne caratterizzano lo stile.
Il suo mezzo preferito per esprimere la sua creatività è la grafica vettoriale, la quale, unita al ritocco in Photoshop, gli consente di trasmettere le sue visioni in modo incisivo e coinvolgente.
Tessuto come metafora della naturale socialità che unisce gli esseri umani. Intrecci di storie personali che si trasformano in storie collettive. Storie che raccontano dell'uomo e della sua capacità di fare e di vedere: con le mani e con gli occhi, che diventano i soggetti di questa ricerca fotografica.
Il tatto e la vista, chiamati in gioco per interagire con le fotografie, sono tra i sensi più importanti del nostro corpo. Quelli che hanno un ruolo fondamentale nella scoperta e nella conoscenza del mondo che ci circonda fin da quando siamo piccoli. A diverse profondità, ma sempre in connessione tra di loro.
Designer di professione, fotografo per passione (probabilmente trasmessa dal nonno). Non si accontenta di disegnare solo automobili e va alla ricerca di mondi e dimensioni più irrazionali attraverso la fotografia, la musica e i viaggi in moto.
Una stoffa può avere la forma di un corpo se indossata, o un corpo può lasciare la sua forma, ad esempio se sdraiato su un lenzuolo.
Come l’acqua prende la forma del suo contenitore, il tessuto mostra la sua esperienza attraverso le pieghe che lasciamo su di esso, raccontando la storia di chi l’ha sfiorato.
Le opere rappresentano questo concetto attraverso immagini che vogliono cogliere un frammento temporale.
La mia professione nel cinema d’animazione mi porta a cercare immagini che hanno un forte legame con il tempo. In queste opere immagino che il tempo e la stoffa condividano la stessa natura effimera. Un momento fugace che racchiude il senso e una piega che, se toccata da un solo gesto della mano, può cambiare forma o scomparire.
Il lenzuolo è il tessuto che ho scelto per esprimere questo concetto.
Nelle lenzuola, si ama e si sogna. Il lenzuolo protegge o nasconde, può essere giaciglio o mare in tempesta.
Studia belle arti al liceo Artistico di Brera, si specializza successivamente nella creazione di cartoni animati presso il Centro sperimentale di Cinematografia di Torino. Co-fonda nel 2021 lo studio d’animazione IBRIDO STUDIO lavorando nel campo dell’animazione come direttore artistico, regista, animatore 2d e stop motion. Conserva la passione per la pittura e la scultura, considerando tutte le attività artistiche un unico flusso di creatività che cambia forma a seconda del formato, conservando lo stesso nucleo.
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